Cosplay

Intervista alla cosplayer. Yuno la bella diciannovenne Carmela.

Intervista alla cosplayer Yuno Gasai, nome d’arte, cosplayer italiana che ci ha sempre colpito al Comicon di Napoli con le sue performance. Per la nostra intervista a Cosplayer abbiamo voluto incontrare Carmela che ha 19 Napoli, in arte è Yuno che nasce da un suo personaggio Cosplay. Carmela studia medicina alla Federico II dopo aver fatto lo scientifico. Bella, brava e con una vena artistica non indifferente. Puoi approfondire la sua conoscenza leggendo la nostra Intervista alla cosplayer e seguendola sui suoi social. Trovi qui il suo Instagram. Per la sua parte più artistica, invece, puoi seguirla cliccando qui su Onlyfans o sul suo Instagram dedicato Psycho.

Intervista alla cosplayer
Jasmine

Come sei entrata nel mondo del Cosplay?

Sento il cosplay parte di me fin da quando ero piccola. A casa mia era sempre carnevale tra costumi, trucchi, accessori vari. Spesso imitando i personaggi che mi piacevano ricreavo gli outfit con ciò che avevo nell’armadio o ancora grazie all’aiuto di mamma e nonna provavamo a cucire qualche abito semplice; non ho mai imparato veramente a cucire quindi tutt’ora mi affido al loro aiuto per i cosplay anche se non essendo sarte ci limitiamo a quello che è nelle nostre capacità, il resto ahimè devo comprarlo o commissionarlo. Sono entrata definitivamente nell’ambiente nel 2017 quando ho incontrato il MIO personaggio poi pian piano ho iniziato a vedere molti più anime e a “cosplayare” altri personaggi.

Quale è stato il tuo primo personaggio e perché?

Come dicevo prima il mio primo personaggio è stato letteralmente il MIO personaggio, lo reputo quello più simile ad essere definito mio alter ego. Stavo girando su siti che appunto parlavano di anime assolutamente da vedere, classificavano i tipi di ragazza anime i classici -dere e come personaggio nella classifica delle Yandere c’era Yuno Gasai, ragazzina carinissima con i capelli rosa raccolti in due codice basse e dietro di lei un’ascia. Mi sono innamorata letteralmente e ho iniziato ad informarmi.

Prima ancora di iniziare a vedere quello che è stato il mio primo vero anime, avevo già ordinato la sua parrucca, tra l’altro una delle poche veramente perfette per il personaggio che ho rovinato cercando di pettinare ma quando l’ho ricomprata non era perfetta come quella che ancora sto usando per quanto usurata. E che dire, ovviamente 26 episodi finiti in un sol giorno. Ho iniziato a usare Yuno come nick letteralmente ovunque arrivando a sostituirlo con il mio nome in ambienti in cui avevo la libertà di farlo.

Realizzi i tuoi costumi o ti piacerebbe un giorno arrivare a realizzarli?

Preferisco quando possibile provare a realizzare da me i costumi, facendomi aiutare dalla mia famiglia che anche se mi prende in giro alla fine è sempre ben disposta a dare il proprio contributo per i miei Cosplay. Qualora scelga personaggi con abiti elaborati o che per tempistiche non riuscirei a realizzare opto per il comprarli già pronti o commissionarli ma l’emozione e la soddisfazione di ricevere complimenti per un qualcosa in cui hai lavorato è ineguagliabile. Infatti anche quando non realizzo il costume da me mi impegno nel costruire accessori, armi, oggetti di scena in moda da mettere del mio nel personaggio non solo nell’interpretazione ma anche visivamente.

Intervista alla cosplayer
Kamado Nezuko

Molto divertente infatti vedere mio padre, quello un po’ più scettico e restio, tornare a casa con cartoni e materiali vari perché vedendoli pensa  che mi possano servire per i cosplay. Anche se ammetto non essendo particolarmente capace ed usando materiali inadatti e spesso scadenti mi trovo spesso a vedere oggetti che si deteriorano lasciando i cosplay a metà con solo i costumi e le parrucche e costringendomi a rifare il lavoro da 0 qualora volessi riportare quel personaggio specifico.

Come scegli il personaggio da realizzare? Se dovessi fare una scaletta una volta scelto il personaggio poi quali sono i passi che compi?

I miei personaggi hanno caratteristiche a me comuni, se non mi rivedo nel personaggio almeno per qualcosa evito di portarlo. Solitamente guardo un anime/gioco a qualche videogame/guardo cartoni o film di supereroi perché principalmente da questi parto per trovare nuovi personaggi; mi appassiono di solito a un personaggio ritrovando parti di me nel modo di pensare, di agire, di essere magari anche esteticamente e parto alla ricerca di materiale. Ordino le parrucche, le lentine, vedo come procedere col costume, che materiale usare per gli accessori o attrezzi di scena, di solito armi adorando le piccole ragazzine carinissime che poi si trasformano in psicopatiche assassine e mi metto in opera.

Solitamente il giorno stesso delle fiere sto ancora apportando modifiche perché per quanto organizzata e maniacale la mia ricerca di perfezione è continua. Qualora ci fossero frasi ironiche o comportamenti tipici mi piace impararli per poi interpretare al meglio i personaggi, una cosa che adoro particolarmente è il modulare la voce per renderla somigliante a quella del personaggio originale. Per quanto scelga con cura i personaggi da interpretare alcuni mi riescono meglio, li sento più miei, altri mi divertono un po’ meno perché, complice anche il fatto che non sempre chi mi incontra riconosce il personaggio, c’è una minore possibilità di giocare e quindi far prendere letteralmente vita il personaggio che in quel momento sono.

Intervista alla cosplayer Yuno continua

Tra Carmela e Yuno ci sono differenze sostanziali? Si può conoscere l’una ignorando l’altra?

Il mio nick ed il mio nome non hanno assolutamente nulla in comune. Mi chiama Carmela da tradizione  Napoletana era il nome della mia nonna paterna, mentre Yuno è il nome del mio personaggio preferito, il mio alter ego. Un po’ come se fossi Dr. Jekyl e Mr. Hide. Yuno è la mia parte più vera ed istintiva. Quella che si lascia trasportare dalla emozioni del momento, quella che è giustificata se si lascia prendere dalla “psicopatia”. Carmela invece è la parte più razionale quella che dovrebbe seguire i costrutti sociali ma ovviamente essendo io entrambe anche quando dovrei seguire le regole sono al quanto fuori dagli schemi.

Ormai creo nick per ogni mia personalità. Per ogni ambiente che frequento. Alla fine in questa grande confusione resto in ognuno di essi la carinissima Yandere di cui ci si potrebbe spaventare. C’è infatti una citazione del personaggio che rispecchia definitivamente me stessa prescindendo da nomi e nomignoli.

Una mezza luna, un lato illuminato l’altro oscuro proprio come me

Perché in fondo nessuno scopre veramente tutto di una persona. Nessuno conosce me in quanto nemmeno io ancora conosco bene me stessa. Da amante della Luna non potevo chiedere di meglio. Avere la luna in una descrizione che il mio alter ego fa di sé stesso, credo sia perfetto.

Siamo da sempre persuasi che il Cosplay sia una arte quale è la tua opinione a riguardo, se dovessi spiegare a qualcuno cosa è il cosplay cosa diresti? E perché tu sei una Cosplayer?

Credo fermamente che il cosplay sia un’arte in quanto ľ arte è espressione di ciò che abbiamo dentro. Io sono sempre stata la ragazza in disparte, quella sola che provava a fare amicizia ma si vedeva sempre rifiutata, presa in giro. Questo non mi ha mai cambiata, mai fermata ed ho continuato ad essere me stessa nonostante il giudizio altrui.

Ľ arte che più emoziona spesso nasce dai tormenti. Il cosplay è stato una grande rivincita per me stessa quindi assolutamente sì è paragonabile a qualsiasi altra forma d’arte. Ad esempio, a me piace il disegno, la musica e la scrittura. E’ soprattutto nel canto e la scrittura mi diletto in quanto riesco ad esternare tutto ciò che avviene dentro di me e che però resta a me stessa non essendo mai stata abbastanza coraggiosa da chiedere pubblicazioni. Il cosplay, invece, è quella via di fuga. Per un giorno, un momento tu puoi non essere te stesso, puoi interpretare come a teatro un personaggio per cui non potrai essere giudicato.

Intervista alla cosplayer  Yuno
Jinx

Conosci persone, fai amicizia, conosco persone da ormai anni e i rapporti sono spesso più veri e sinceri di quelli stretti nella vita di tutti i giorni. Perché per quanto tu sia mascherato ti cade la maschera imposta dall’esterno e riveli chi sei davvero; o almeno per me è così. Proprio per questo scelgo quei personaggi pazzerelli in cui posso rivedermi. Giocare divertirmi dando una valvola di sfogo alla mia parte “psycho” che devo per forza di cose reprimere nel quotidiano.

Sono questi i personaggi che mi fanno vivere a pieno l’esperienza. Perché oltre alla mera scena, all’aspetto e ai complimenti per quello, amplificati qualora sia stato realizzato da me, c’è la parte del “play” oltre che del “cos” ed è la parte che preferisco. Perché sia un’arte completa ci deve essere l’interpretazione, movenze, linguaggio, atteggiamento propri del personaggio e qualora tu scelga un personaggio che ti rappresenta allora il divertimento è assicurato. 

Che giudizio hai delle fiere? A quali hai partecipato e/o vorresti partecipare?

Le fiere sono il luogo dove avviene la magia. Prepari i cosplay proprio per portarli in fiera, per farli vivere tra spettatori e “colleghi”. Per me la fiera è il bosco incantato dove puoi incontrare i personaggi più disparati e gli interpreti più vari, dai bambini agli anziani. Fai incontri nuovi, rivedi vecchie conoscenze, giochi ti diverti. La fiera è il posto che chiamo casa per i giorni in cui la frequento, di solito tutto il tempo possibile, ed in particolare casa per me è il Comicon. Ho partecipato anche ad altre fiere più grandi o più piccole, ed anche a raduni vari e parate. La fiera più grande d’italiano, il Lucca, è un qualcosa di spettacolare.

Un’intera cittadina, un borgo, suggestivo. Grande pecca il clima spesso avverso e l’enormità del posto che rende tutto dispersivo. Tante cose da vedere che non sempre riesci. Tantissima gente per cui risulta difficile incontrare persone, e essere riconosciuto come cosplayer a meno che non hai armature o costumi particolarmente ingombranti. In quel caso sei costretto in un posto fermo perché è difficile camminare anche senza cosplay se lo si indossa ingombrante è pressoché impossibile. Secondo per estensione il Comicon di Napoli. Anche se le dimensioni sono molto inferiori rende la fiera più familiare e gestibile per tutti coloro che vi partecipano e cosplayer che indossano personaggi poco vistosi hanno la loro rivincita. Al terzo posto in ordine di estensione se la giocano Romics e Fantaexpo.

Intervista alla cosplayer
Yuno Gasai

Apprezzo molto il Romics perché ha date in 2 periodi dell’anno. Uno più caldo l’altro più freddo. C’è quindi la possibilità di portare personaggi più svestiti o più vestiti senza dover fare troppo a botte con il clima. Il Fantaexpo con il raduno Fanta day è una piccola fiera che sta pian piano crescendo di notorietà. Ne ho un ricordo personale essendo la prima fiera un po’ più vera a cui ho partecipato. Vari i raduni organizzati dal Comic-off, Comixplay, la parata Cosplay walk, che ormai non esiste più ed è stato “rimpiazzato” con un’altra organizzazione di cui conosco e reputo amica una delle prime menti del Cosplay, Con a cui però ancora non ho partecipato ma so quanto si impegnano e quanto sono benvoluti dalla comunità cosplayer campana. 

Intervista alla cosplayer Yuno giunge alla fine

Cosa ti piacerebbe fare in futuro, hai progetti già in cantiere?

Sicuramente voglio continuare a fare cosplay. Andare a fiere e raduni in giro per l’Italia. Ci sono tante date sparse che possono diventare date in cui ritorno a casa e vivo anche solo per quel giorno fuori dagli schemi della quotidianità. Ho da poco ripreso a guardare anime, mi innamoro di personaggi che vorrei portare, cerco le date di questi incontri quali ad esempio Novegro, Milano Games Week, Rimini comics . Potrei portare le versioni pool party di personaggi che già fanno parte del mio bagaglio o ancora personaggi nuovi da spiaggia e quindi già svestiti. Ma anche tanti sono gli incontri nella mia regione quale il Poggiocomix e tanti altri. Le occasioni ci sono e sono tante bisogna solo rimboccarsi le maniche e coglierle! 

Cosa vorresti aggiungere? Come vuoi salutare i nostri ed i tuoi lettori? 

Voglio innanzitutto ringraziarvi per avermi dato la possibilità di farmi conoscere. In particolare a Rocco (Joker) che mi ha intervistato riempiendo di gioia quasi fossi una persona famosa. Grazie per chiunque mi abbia dedicato tempo nella sua giornata per leggermi. Voglio lasciarvi un consiglio per la vita: sperimentate, giocate e divertitevi sempre, uscite fuori dagli schemi. Lasciate uscire ciò che avete dentro. Se vi frena farlo mettendoci la vostra faccia iniziate con il cosplay e piano piano acquisirete la giusta consapevolezza e determinazione per appropriarvi della vostra libertà in modo da farvi scivolare addosso il giudizio degli altri e vivere perché vivere è l’unica cosa che conta e vi auguro di vivere davvero, vivere a pieno! 

Questa è stata la nostra bella Intervista alla cosplayer Yuno che ringraziamo di vero cuore. Cosa ne pensi faccelo sapere nei commenti e, soprattutto, andrai a cercare Yuno sui suoi social? Siamo curiosi.