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One Piece, la serie live action di Netflix, è già un successo

One Piece è l’ultima serie targata Netflix, un live action, ovviamente, ispirato all’opera di Eiichiro Oda. Si tratta di un manga poi divenuto anime ed infine una live action di tutto rispetto basata su una storia fantastica che ruota intorno ai pirati e ad un tesoro leggendario da trovare.

Senza ombra di dubbio un adattamento ben riuscito, almeno per quanto ci riguarda, erano una miriade i dubbi che riguardavano questa serie, proprio per il semplice motivo che fare la trasposizione di un anime su personaggi in carne ed ossa in un mondo, comunque, reale non è cosa semplice da tutti i giorni.

One Piece il cast

Chiunque abbia letto il manga o abbia visto l’anime, ci sentiamo di affermare che per chiunque significa tutti quelli che sono appassionati di questo campo, conoscono bene l’opera e quanto questa abbia delle parti anche divertenti con il protagonista fatto di gomma, uomini pesce etc. etc.

One Piece la serie Netflix ed il perché di un tale successo

Portare tutto questo in un live action ci sembrava cosa veramente improbabile e, soprattutto, nutrivamo seri dubbi affinché la trasposizione avesse potuto rendere giustizia ad un capolavoro. Già solo pensando ai vari personaggi, disegnati in un manga e poi animati in un cartoon, ci faceva rabbrividire a come questi sarebbero potuti essere resi reali.

Dobbiamo, invece, affermare che il nostro scetticismo iniziale è stato ampiamente superato e la live action è risultata gradevole, ben realizzata e, cosa non da poco, degna del nome che One Piece si è creato negli anni. La scelta dei personaggi è davvero ben riuscita ed ottimi sono gli effetti speciali che ne animano le caratteristiche. Luffy il celeberrimo cappello di paglia, al di la degli ottimi effetti speciali che lo rendono in tutto e per tutto di gomma, è un personaggio ben riuscito, interpretato magistralmente riuscendo a far emergere il carattere e, soprattutto, lo spirito di questo bambino che sogna di diventare pirata per incarnare in ogni essenza la vera libertà.

La stessa Nami, ad esempio, un personaggio disegnato che non può in nessun modo esistere nella realtà, basti pensare ad un seno enorme su una vita quasi impercettibile con un ventre talmente piatto da farci pensare che non abbia organi interni, ebbene l’attrice che la incarna, pur non avendo, ovviamente, queste caratteristiche fisiche, non fa rimpiangere nulla della Nami che conosciamo dal manga e dall’anime e che adoriamo.

Gli attori il vero segreto di questa serie

Insomma Emily Rudd, l’attrice che appunto incarna Nami nel live action, è adorabile quanto immaginavamo se non forse, addirittura, di più. Il look completamente diverso, poi, si è rivelato una scelta davvero ben congegnata rendendo le cose più facili senza, però, far perdere ciò che veramente conta nella caratterizzazione di un personaggio.

Del resto stiamo parlando di una opera meravigliosa e mastodontica. Più di 500 milioni di volumi a fumetti venduti in tutto il mondo, quasi 1100 episodi dell’anime, oltre venticinque anni di serializzazione. Siamo in molti quelli ad essere cresciuti con One Piece e a seguirlo, forse anche con alti e bassi, da almeno un ventennio. Ed è chiaro che anche gli attori coinvolti nella serie di Netflix sapevano cosa aspettarsi.

Scena tratta da One Piece serie Netflix

La stessa Emily Rudd, infatti, ha dichiarato che appena saputi che Netflix cercava una attrice per il ruolo di Nami ha fatto il diavolo a quattro per ottenere la parte. Uno dei suoi ultimi tweet, del resto, non lascia ombra di dubbio. L’attrice, infatti, scrive: “L’ho già detto una volta, ma ora devo ripeterlo… non riesco a spiegarlo a parole. grazie grazie grazie grazie. questo è il mio sogno vi amo tutti. spero che sia anche il vostro sogno ora“.

Il tempo non è stato un problema

Si tratta, insomma, senza ombra di dubbio, di una nuova riuscitissima sfida di Netflix che ci ha regalato una nuova serie che sta già battendo record. Da Mercoledi a Stranger Things, infatti, One Piece si sta inserendo prepotentemente. Si tratta della prima stagione composta da otto episodi di quasi un ora ciascuno e che racchiudono, magistralmente aggiungiamo noi, i primi cento capitoli del manga.

Tutti gli archi narrativi vengono coperti sapientemente ed il rimaneggiamento della storia, per ovvi motivi di tempo, conferma il coinvolgimento di Oda. Il dover comprimere una storia così lunga e dettagliata, nel caso specifico 100 capitoli del manga in appena otto ore, dimostra, infatti, una sensibilità nei confronti dell’opera che non poteva non avere questo grande risultato.

Stiamo parlando, infondo, di One Piece che con tutte le difficoltà oggettive di trasposizione, riesce ad essere coinvolgente ed a catturare l’attenzione dando soddisfazione a chi già conosce l’opera ma anche riuscendo ad appassionare chi non aveva mai letto il manga o visto l’anime.